Che cos’è l’altruismo efficace?

L’altruismo efficace è un progetto il cui scopo è trovare e mettere in pratica i modi migliori per aiutare il prossimo.

È sia un campo di ricerca che punta a individuare i problemi più urgenti al mondo e le migliori soluzioni disponibili, sia una comunità pratica il cui obiettivo è usare queste scoperte per fare del bene.

L’importanza di questo progetto sta nel fatto che, nonostante molti tentativi di fare del bene falliscano, altri hanno un’efficacia straordinaria. Ad esempio, a parità di risorse alcune organizzazioni benefiche hanno un impatto 100 o anche 1000 volte maggiore rispetto ad altre nell’aiutare le persone.

Questo significa che possiamo fare molto di più per affrontare i problemi più urgenti al mondo se riflettiamo con attenzione sui modi migliori per aiutare il prossimo.

L’altruismo efficace venne teorizzato da studiosi dell’Università di Oxford, ma si è ormai diffuso in tutto il mondo ed è messo in pratica da decine di migliaia di persone in più di 70 paesi.[1]

Le persone ispirate dall’altruismo efficace hanno lavorato a progetti che vanno dai finanziamenti alla distribuzione di 200 milioni di reti anti-malaria, alla ricerca accademica sul futuro dell’intelligenza artificiale, fino a campagne per politiche di prevenire la prossima pandemia.

Non hanno in comune una soluzione specifica ai problemi del mondo, ma una modalità di pensiero. Ecco alcuni esempi di ciò che hanno fatto finora, e dei valori che li uniscono.

Quali sono esempi pratici di altruismo efficace?

Prevenire la prossima pandemia

Perché proprio questo problema?

Di solito la comunità dell’altruismo efficace si adopera per individuare problemi su larga scala, gestibili e ingiustamente trascurati, in modo da trovare quelli in cui una persona in più può avere il massimo impatto. Un problema che risponde a tutti questi criteri è la prevenzione delle pandemie.

Già nel 2014 studiosi nel campo dell’altruismo efficace sostenevano che, visto il numero di catastrofi sfiorate in passato, c’era una buona probabilità di vedere una grande pandemia nel corso della nostra vita.

Eppure, i fondi destinati a prepararsi per la prossima pandemia erano e sono ancora incredibilmente scarsi se paragonati ad altri problemi globali. Ad esempio, negli Stati Uniti ammontano a circa 8 miliardi di dollari l’anno in investimenti, rispetto ai circa 280 miliardi l’anno spesi nella lotta al terrorismo.[2]

Impedire attacchi terroristici è senz’altro importante, ma l’ampiezza di questo problema è molto diversa da quella di una pandemia. Nel periodo 2011-2022, circa 260.000 persone sono state uccise in attacchi terroristici in tutto il mondo, rispetto agli oltre 20 milioni che hanno perso la vita a causa del COVID-19.[3]

La prossima pandemia potrebbe essere di gran lunga peggiore del COVID-19: non possiamo escludere una malattia che sia più contagiosa della variante omicron e più letale del vaiolo.

Nell’altruismo efficace, una volta che è stato individuato un problema importante e trascurato, la comunità cerca soluzioni a quei problemi che sono state trascurate a loro volta e potrebbero fare una differenza notevole. Il che ci porta a…

Alcuni esempi di ciò che è stato fatto

Nel 2016 Open Philanthropy – una fondazione ispirata dall’altruismo efficace – è diventato il più grande finanziatore del Johns Hopkins Center for Health Security, uno dei pochi gruppi di ricerca che lavorano per individuare migliori politiche di risposta a una pandemia e un protagonista importante nella lotta al COVID-19.[4]

All’inizio dell’epidemia di COVID-19, alcuni membri della comunità hanno fondato 1DaySooner, un’organizzazione no-profit che sostiene i trial clinici su esseri umani. In questo tipo di sperimentazione vaccinale, volontari in salute vengono infettati di proposito dalla malattia, il che consente un test pressoché istantaneo del vaccino. In quanto uno dei pochi sostenitori di questo tipo di intervento, 1DaySooner ha registrato più di 30.000 volontari[5] e ha giocato un ruolo importante nella messa a punto del primo trial clinico mondiale su esseri umani in risposta al COVID-19. Questo modello potrà essere replicato quando affronteremo la prossima pandemia.

Alcuni membri della comunità di altruismo efficace hanno contribuito a creare l’Apollo Programme for Biodefense, una proposta multimiliardaria di politiche volte a prevenire la prossima pandemia.

Invio di forniture mediche di base a paesi poveri

Perché proprio questo problema?

Si dice spesso che per fare del bene bisogna cominciare dai propri vicini, ma nell’altruismo efficace a fare del bene si comincia dove si può aiutare di più. Spesso questo significa concentrarsi su quelle persone che per il sistema attuale sono invisibili e che spesso sono quelle più distanti da noi.

Più di 700 milioni di persone, la maggior parte di esse nei paesi più poveri del mondo, vivono con meno di 1,90 $ (circa 1,75 €) al giorno.[6]

Per fare un paragone, in Italia una persona che si trova sulla soglia di povertà vive con una cifra 10 volte superiore[7], mentre per un laureato in media quella cifra è 30 volte più grande[8]. Da un punto di vista globale, fanno parte del 6% più ricco per reddito. (Queste cifre tengono già in considerazione il fatto che nei paesi poveri il costo della vita è minore.)

La disuguaglianza a livello globale è terrificante. Per via di questa situazione, dare risorse alle persone più povere del pianeta può portare enormi benefici. In paesi più ricchi come gli Stati Uniti[9] o il Regno Unito i governi di solito sono disposti a spendere più di 1 milione di dollari per salvare una singola vita.[10] Ne vale assolutamente la pena, ma nei paesi più poveri del mondo il costo per vita salvata è decisamente minore.

GiveWell è un’organizzazione che fa ricerche approfondite per trovare i progetti di sanità e sviluppo con la miglior evidenza scientifica e con il miglior rapporto costi-benefici. I suoi membri hanno scoperto che, anche se molti progetti di aiuti non funzionano, alcuni, come la fornitura di reti insetticide, possono salvare la vita di un bambino con una media di circa 5500 $. 180 volte meno.[11]

Si tratta di interventi medici di base talmente economici ed efficaci che anche i più scettici quando si parla di beneficenza concordano sui loro meriti.

Alcuni esempi di ciò che è stato fatto

Oltre 110.000 donatori si sono serviti delle ricerche di GiveWell e hanno donato più di 1 miliardo di dollari alle organizzazioni benefiche consigliate da quest’ultimo, sostenendo organizzazioni come la Against Malaria Foundation, che ha distribuito più di 200 milioni di reti insetticide. Si stima che nella loro totalità questi sforzi hanno salvato 159.000 vite.[12]

Oltre alla beneficenza, è possibile aiutare i più poveri attraverso l’impresa. Wave è una società tecnologica fondata da membri della comunità di altruismo efficace che permette di inviare denaro a diversi paesi africani più velocemente e con costi molto minori rispetto a servizi già esistenti. È particolarmente utile per i migranti che vogliono inviare denaro alle proprie famiglie ed è stato usato da più di 800.000 persone in paesi come il Kenya, l’Uganda e il Senegal. Solo in Senegal Wave ha fatto risparmiare ai suoi utenti centinaia di milioni di dollari di commissioni, circa l’1% del PIL del paese.[13]

Sostegno nel campo dell’allineamento dell’intelligenza artificiale

Perché proprio questo problema?

L’intelligenza artificiale sta facendo progressi molto rapidi. I modelli di intelligenza artificiale raddoppiano in potenza di calcolo ogni tre o quattro mesi.[14] Attualmente sono in grado di avere conversazioni basilari, risolvere problemi di matematica universitaria, spiegare barzellette, produrre immagini incredibilmente realistiche a partire da un testo e scrivere programmi semplici.[15] Dieci anni fa nulla di tutto questo era possibile.

L’obiettivo finale dei più avanzati laboratori di intelligenze artificiali è sviluppare un’IA che sia brava quanto, se non più, di un essere umano in qualsiasi ambito. Prevedere il futuro della tecnologia è incredibilmente difficile, ma parecchie argomentazioni e indagini di esperti portano a pensare che questo risultato sia probabilmente raggiungibile in questo secolo. Inoltre, secondo modelli economici standard, una volta che un’intelligenza artificiale generica fosse in grado di eseguire compiti al livello di un umano, il progresso tecnologico potrebbe accelerare in maniera drammatica.

Il risultato sarebbe un cambiamento radicale, di pari o maggiore portata di quello della rivoluzione industriale nel XIX secolo. Se adeguatamente gestito, questo cambiamento potrebbe portare abbondanza e prosperità per tutti. In caso contrario, il risultato potrebbe essere un estremo accentramento di potere nelle mani di un piccolo gruppo elitario.

Nel peggiore dei casi, potremmo perdere il controllo sugli stessi sistemi di intelligenza artificiale. Incapaci di gestire esseri con capacità di gran lunga superiori alle nostre, ci troveremmo ad avere tanto controllo sul nostro futuro quanto ne hanno gli scimpanzè sul loro.

Si tratta quindi di un problema che potrebbe avere un impatto enorme non solo sulla generazione attuale, ma anche su quelle future. Questo lo rende particolarmente urgente dal punto di vista del lungoterminismo, una scuola di pensiero all’interno dell’altruismo efficace che ritiene che migliorare il futuro è una priorità morale.

Il problema di come assicurarsi che le intelligenze artificiali continuino a promuovere valori umani anche quando le loro capacità raggiungono (o superano) quelle umane è noto come “Problema dell’Allineamento dell’IA” (inglese: “AI alignment problem”) e per risolverlo sono necessari ulteriori progressi nel campo dell’informatica.

Benché questo problema abbia il potenziale per diventare di importanza epocale, solo qualche centinaio di ricercatori ci sta attualmente lavorando, rispetto alle decine di migliaia che lavorano per rendere più potenti le intelligenze artificiali.[16]

Può sembrare un problema strano o sorprendente, ma, dal momento che è possibile avere un impatto positivo maggiore lavorando a problemi che altri trascurano, ha senso aspettarsi che i campi di ricerca con il maggior impatto siano poco convenzionali. È inoltre difficile riassumere in qualche paragrafo l’importanza di questo problema. Se volete saperne di più, vi consigliamo di partire da quiqui e qui.

Alcuni esempi di ciò che è stato fatto

Una priorità è semplicemente quella di far conoscere il problema a più persone. Il libro Superintelligenza, pubblicato per la prima volta nel 2014, sostiene l’importanza dell’allineamento dell’IA ed è diventato subito un best-seller del New York Times.

Un’altra priorità è quella di sviluppare un campo di ricerca che si concentri su questo problema. Ad esempio, Stuart Russell, pioniere dell’intelligenza artificiale, e altri ispirati dall’altruismo efficace, hanno fondato il Center for Human-Compatible AI all’Università della California di Berkeley. L’obiettivo dell’istituto di ricerca è di sviluppare un nuovo paradigma per lo sviluppo di un’intelligenza artificiale in cui portare avanti i valori umani sia fondamentale.

Altri hanno contribuito a mettere assieme gruppi di ricerca sull’allineamento dell’IA presso grandi laboratori di intelligenza artificiale come DeepMind e OpenAI, oltre a delineare programmi di ricerca per l’allineamento dell’IA con paper come Concrete Problems in AI Safety.

Porre fine agli allevamenti intensivi

Perché proprio questo problema?

Ogni anno, quasi 10 miliardi di animali vivono e muoiono in allevamenti intensivi negli Stati Uniti[17]; spesso non sono fisicamente in grado di muoversi per tutta la vita, o vengono castrati senza anestesia.

Molte persone sono d’accordo sul fatto che non dovremmo permettere che gli animali soffrano inutilmente, ma questo genere di attenzione è perlopiù diretto verso i rifugi per animali domestici, come gattili e canili. Eppure, negli Stati Uniti, il numero di animali negli allevamenti intensivi è circa 1400 volte più grande di quello degli animali nei rifugi.[18]

Per dare un’idea, negli Stati Uniti i rifugi per animali ricevono circa 5 miliardi di dollari all’anno, mentre i gruppi che si battono per porre fine agli allevamenti intensivi ne ricevono appena 104 milioni.[19]

Alcuni esempi di ciò che è stato fatto

Una possibile strategia è dare il proprio sostegno alla causa. La Open Wing Alliance, che ha ricevuto grandi finanziamenti da finanziatori ispirati dall’altruismo efficace, ha dato vita a una campagna per incoraggiare le grandi aziende perché si impegnino a smettere di comprare uova da galline allevate in gabbia. Al momento hanno ricevuto più di 2200 adesioni, che si traducono in più di 100 milioni di uccelli a cui è stata risparmiata una vita in gabbia.[20]

Un’altra strategia consiste nel creare fonti di proteine alternative che, se più economiche e appetitose della carne degli allevamenti, porterebbero a un crollo della domanda per quest’ultima. Il Good Food Institute lavora per dare vita a questo settore. Ha contribuito alla nascita di aziende come Dao Foods in Cina e Good Catch negli Stati Uniti, incoraggiando le grandi compagnie a entrare a far parte del settore (inclusa JBS, la più grande azienda di lavorazione della carne al mondo) e assicurando finanziamenti governativi per decine di milioni di dollari.[21]

Open Philanthropy è stata tra i primi a investire in Impossible Foods, l’azienda che ha creato l’Impossible Burger – un hamburger completamente vegano che ha lo stesso sapore della carne e che è ora venduto anche da Burger King.

Migliorare il decision-making

Perché proprio questo problema?

Vedere un effetto tangibile delle proprie azioni è di gran lunga più stimolante ed è per questo che spesso le persone che vogliono fare del bene preferiscono agire in prima persona sui problemi. Ma quello che importa è che il mondo diventi un posto migliore, non che siate voi a contribuire con le vostre stesse mani.

Motivo per cui chi pratica l’altruismo efficace spesso cerca di aiutare in maniera indiretta, dando più possibilità agli altri. Un esempio pratico è migliorare il decision-making. Ovvero: se le persone chiave in determinati ambiti (come ad esempio i politici, i leader del settore privato e del terziario o i grantmaker che gestiscono finanziamenti) fossero in grado di prendere decisioni migliori, in futuro la società sarebbe meglio equipaggiata per far fronte a un gran numero di problemi globali, a prescindere da quali essi siano.

Per cui, se riuscissimo a trovare nuovi modi, finora trascurati, per migliorare il modo in cui figure importanti prendono decisioni, si aprirebbe una strada per avere un impatto maggiore. Oltretutto, sembra che ci siano alcune soluzioni piuttosto promettenti per raggiungere questo risultato.

Alcuni esempi di ciò che è stato fatto

Molti problemi globali sono aggravati da una mancanza di informazioni affidabili. Metaculus è un’organizzazione non-profit che individua questioni importanti, come la probabilità di un’invasione russa dell’Ucraina, mette assieme previsioni formulate da centinaia di organizzazioni o singole persone e le valuta in base al grado di precisione che hanno avuto in passato. A metà gennaio del 2022, Metaculus affermò che le probabilità di un’invasione russa dell’Ucraina erano del 47%, salite all’80% poco prima dell’invasione il 24 febbraio[22] – in un momento in cui molti critici, giornalisti ed esperti dicevano che non c’era la minima possibilità che ciò accadesse.

Il Global Priorities Institute dell’Università di Oxford svolge ricerca di base che interseca filosofia ed economia per capire in che modo coloro che prendono decisioni possono individuare i problemi più urgenti al mondo. Ha contribuito a creare un nuovo campo accademico noto come “ricerca delle priorità globali” (in inglese “global priorities research”), creando un programma di ricerca, pubblicando decine di paper, e contribuendo a ispirare ricerche analoghe presso Harvard, la New York University, l’Università del Texas di Austin, Yale, Princeton e altre istituzioni.

Quali valori legano l’altruismo efficace?

I progetti che abbiamo appena visto non sono ciò che definisce l’altruismo efficace e ciò su cui quest’ultimo si concentra potrebbe cambiare con facilità. L’altruismo efficace è definito da valori che sostengono la sua ricerca dei metodi migliori per aiutare il prossimo:

Assegnazione delle priorità: Le nostre intuizioni su come fare del bene spesso non tengono conto della portata delle conseguenze. Aiutare 100 persone spesso ci soddisfa quanto aiutarne 1000. Dal momento che alcuni modi di fare del bene raggiungono risultati di gran lunga migliori di altri, è però necessario cercare di usare i numeri per calcolare, per quanto possibile, quanto aiutano le diverse azioni. Piuttosto che adoperarsi per avere un impatto qualsiasi, si tratta di trovare i modi migliori per aiutare il prossimo.

Altruismo imparziale: Tutte le persone sono uguali. È del tutto logico preoccuparsi in modo particolare della propria famiglia, dei propri amici e della propria vita, ma quando si tratta di massimizzare il bene che facciamo, l’obiettivo è di dare lo stesso peso agli interessi di tutti, a prescindere dal luogo o dall’epoca in cui vivono. Questo significa concentrarsi sui gruppi più ignorati, il che di solito significa concentrarsi su coloro che non hanno abbastanza potere per proteggere i propri interessi.

Ricerca della verità: Piuttosto che impegnarsi esclusivamente in una certa causa, comunità o approccio, è importante tenere in considerazione i molti metodi diversi con cui si può aiutare il prossimo e cercare di trovare i migliori. Questo vuol dire investire parecchio tempo nel riflettere e considerare le proprie credenze, essere sempre curiosi e aperti a nuovi argomenti ed evidenze scientifiche ed essere pronti a cambiare i propri punti di vista in maniera piuttosto radicale.

Spirito di collaborazione: È possibile raggiungere risultati migliori lavorando assieme e per farlo in maniera efficiente sono necessari standard elevati di onestà, cordialità e un punto di vista comunitario. L’altruismo efficace non si basa su un ragionamento per il quale “il fine giustifica i mezzi”. Si tratta invece di essere buoni cittadini e allo stesso tempo lavorare con ambizione per costruire un mondo migliore.

Tutti coloro che condividono questi valori e cercano di trovare modi migliori per aiutare il prossimo stanno prendendo parte all’altruismo efficace. Questo a prescindere da quanto tempo o denaro intendono investire o su quali problemi scelgono di concentrarsi.

L’altruismo efficace può essere paragonato al metodo scientifico. La scienza usa i dati e la ragione nella ricerca della verità, anche se i risultati sono controintuitivi e sono in contrasto con la tradizione. L’altruismo efficace usa l’evidenza scientifica e la ragione nella ricerca dei modi migliori per fare del bene.

Il metodo scientifico si basa su idee semplici, ad esempio che dovremmo sottoporre a esperimenti le nostre convinzioni, ma porta ad avere una visione del mondo radicalmente diversa (ad es., la meccanica quantistica). Allo stesso modo, l’altruismo efficace si basa su idee semplici, come ad esempio che dovremmo trattare tutte le persone allo stesso modo e che è meglio aiutarne di più che di meno, ma porta ad avere una visione non convenzionale e in costante evoluzione del fare del bene.

Come posso contribuire?

Le persone interessate all’altruismo efficace spesso cercano di mettere in pratica queste idee nella propria vita. Ad esempio:

  • Scegliendo carriere lavorative che contribuiscano ad affrontare i problemi più urgenti, ad esempio mettendo in pratica i consigli di 80.000 Hours, o studiando modi per usare le proprie competenze per contribuire a risolvere quei problemi.
  • Donando a organizzazioni benefiche scelte con cura, sfruttando la ricerca di GiveWell o Giving What We Can.
  • Fondando nuove organizzazioni che contribuiscono ad affrontare i problemi più urgenti.
  • Aiutando a creare comunità che affrontino i problemi più urgenti.

Qui puoi trovare un elenco non esaustivo di modi di dare il proprio contributo.

Puoi mettere in pratica l’altruismo efficace a prescindere da quanto intendi concentrarti sul fare del bene, e in qualsiasi area della tua vita. L’importante, a prescindere da quanto tu intenda donare, è che i tuoi sforzi siano guidati da questi quattro valori e che cerchi di rendere questi sforzi i più efficaci possibili.

Di solito il procedimento include identificare problemi globali di portata rilevante e trascurati, le soluzioni più efficaci per questi problemi e i modi in cui si può contribuire a quelle soluzioni, con quello che si è disposti a dare. In questo modo chiunque ha la possibilità di aiutare il prossimo.

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