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Carriera lavorativa

Abbiamo analizzato più di 60 studi per capire quali sono le caratteristiche di un lavoro da sogno. Ecco cosa abbiamo scoperto.

Questa è la traduzione in italiano di We reviewed over 60 studies about what makes for a dream job. Here’s what we found. (versione 2023).

Reparto Degustazione - Dopo cinque anni, Jim rimpiangeva moltissimo di aver seguito la passione per il gelato che aveva da piccolo...

Tutti quanti vogliamo trovare il lavoro dei nostri sogni, qualcosa che sia soddisfacente e importante al tempo stesso. Ma, all’atto pratico, che cosa intendiamo?

Per alcune persone la risposta sta nello scoprire la propria passione con un’intuizione illuminante, mentre altri pensano che gli elementi imprescindibili del loro lavoro dei sogni siano l’essere semplice e ben retribuito.

Tuttavia, dopo aver analizzato trent’anni di ricerche su ciò che porta a una vita e a una carriera soddisfacenti e attingendo a più di 60 studi, non abbiamo trovato molte prove a sostegno di questi punti di vista.

Al contrario, abbiamo trovato sei ingredienti essenziali per il lavoro ideale. Nessuno di questi include lo stipendio e non possono essere ridotti semplicemente a “segui le tue passioni”.

In effetti, se seguissi le tue passioni potresti finire fuori strada. Prima di approcciarsi al campo delle tecnologie, Steve Jobs era appassionato di buddhismo zen. Prima di diventare una poetessa famosa e un’attivista per i diritti civili, Maya Angelou era una ballerina di calypso.

Invece, puoi sviluppare una passione per il tuo lavoro facendo qualcosa che trovi importante e soddisfacente. Il segreto è diventare bravo in qualcosa che aiuta gli altri.

Guarda il video (in inglese) o leggi l’articolo completo (20 minuti di lettura circa). Se vuoi i dati nudi e crudi, qui trovi la nostra analisi (in inglese).

 

In breve

Per trovare il lavoro dei tuoi sogni, dovresti cercare:

  1. Un lavoro in cui sei bravo.
  2. Un lavoro che aiuta gli altri.
  3. Condizioni di lavoro sostenibili: un lavoro coinvolgente che ti permette di entrare in uno stato di flusso, colleghi che ti sostengono, assenza di grandi lati negativi come uno stipendio troppo basso e una routine che si incastra bene nella tua vita privata.

     

Dov’è che sbagliamo?

Di solito ci si figura il proprio lavoro dei sogni immaginando diversi lavori e pensando a quanto soddisfacenti sembrano essere. Oppure pensiamo a quelle volte in passato in cui ci siamo sentiti soddisfatti e riflettiamo su ciò che vale di più per noi.

- Per prima cosa cinque minuti in cui tolgo i pelucchi dalle griglie dell'asciugatrice, poi un'ora in cui punto una spada laser contro svariati oggetti e l'accendo. A quel punto vado in pensione e mi godo una vita piena di lussi. "Quando qualcuno mi chiede di descrivere il mio lavoro ideale, non so mai quanto essere realistico".
xkcd

Se questa fosse una normale guida alla carriera, cominceremmo chiedendoti di buttare giù una lista delle cose che desideri di più da un lavoro, come ad esempio “lavorare all’aperto” e “lavorare con persone ambiziose”. È esattamente quello che consiglia di fare What Color is Your Parachute, la guida alla carriera più venduta di tutti i tempi in lingua inglese. La speranza sottintesa è che, nel profondo, le persone sappiano ciò che desiderano davvero.

Tuttavia diversi studi dimostrano che, per quanto utile, l’autoriflessione ha i suoi limiti.

Probabilmente non ti è difficile pensare a momenti della tua vita in cui ti sei sentito entusiasta per una vacanza o una festa; quando poi però quel momento è arrivato, non è stato nulla di sconvolgente. Negli ultimi decenni diversi studi hanno dimostrato che si tratta di un fenomeno comune: non siamo sempre i migliori nel prevedere cosa ci renderà davvero felici e non ci rendiamo conto di quanto inetti siamo. Nelle note puoi trovare un’analisi sommaria di questi studi.

Questi studi hanno scoperto che non siamo un granché nemmeno quando si tratta di ricordare quanto soddisfacenti sono state certe esperienze. Un errore piuttosto comune che facciamo è quello di giudicare le esperienze principalmente sulla base di come sono finite: se hai perso il volo di ritorno dopo una bella vacanza, è probabile che avrai un ricordo negativo di quella vacanza.

Il fatto che spesso giudichiamo la piacevolezza di un’esperienza sulla base della sua conclusione può portarci a prendere decisioni piuttosto curiose.
Prof Dan Gilbert, Stumbling on Happiness

Da questo se ne deduce che non possiamo semplicemente affidarci all’intuito; abbiamo bisogno di un metodo più sistematico che ci permetta di capire qual è il lavoro più adatto a noi.

Gli stessi studi che dimostrano quanto siamo scarsi nell’autoriflessione ci possono essere d’aiuto quando si tratta di prendere decisioni più informate. Allo stato attuale disponiamo di trent’anni di ricerche di psicologia positiva – la scienza della felicità – e decenni di ricerche sulla motivazione e la soddisfazione sul lavoro. Riassumeremo gli insegnamenti principali di queste ricerche e illustreremo le loro implicazioni quando si tratta di trovare un lavoro appagante.

Due obiettivi sopravvalutati per una carriera appagante

Le persone spesso si immaginano che il lavoro dei loro sogni sarà sia facile che ben  retribuito.

Nel 2015, una della classifiche più autorevoli per il mondo del lavoro negli Stati Uniti, stilata da CareerCast, ha valutato i diversi lavori secondo i seguenti criteri:

  1. È ben retribuito?
  2. Sarà ben retribuito in futuro?
  3. È stressante?
  4. Si svolgerà in un ambiente di lavoro sgradevole?

     

Sulla base di questi criteri il miglior lavoro è risultato essere quello dell’attuario, vale a dire una persona, spesso nel campo assicurativo, che utilizza le statistiche per valutare e gestire i rischi. È vero che in media gli attuari sono più soddisfatti del loro lavoro, ma non sono tra quelli più soddisfatti in assoluto. Dal momento che solo il 36% afferma di svolgere un lavoro che abbia un significato, quella dell’attuario non è una carriera particolarmente appagante. Per questo alla classifica di CareerCast manca qualcosa. Di fatto, l’evidenza scientifica suggerisce che essere pagati bene ed evitare lo stress non siano fattori così importanti.

I soldi fanno la felicità, ma non così tanto

“I soldi non fanno la felicità” è ormai un cliché, eppure uno stipendio migliore è la priorità numero uno quando si cerca un nuovo lavoro. Non solo, quando gli si chiede cos’è che migliorerebbe di più la qualità della loro vita, molti rispondono “più soldi”.

Cosa sta succedendo, quindi? Chi ha ragione?

La qualità di molte delle ricerche sul tema è notevolmente bassa, ma diversi studi importanti in campo economico offrono maggiore chiarezza. Esaminando i migliori studi a disposizione, la verità sembra stare nel mezzo: i soldi fanno la felicità, solo non così tanto.

Prendiamo ad esempio i risultati di un grande sondaggio effettuato negli Stati Uniti nel 2010:

High income improves evaluation of life but not emotional well-being, D. Kahneman e A. Deaton, 2010, link

Alle persone venne chiesto di valutare su una scala da 1 a 10 quanto si sentissero soddisfatte della propria vita. Il risultato è mostrato a destra, mentre in basso è indicato il reddito del proprio nucleo familiare.

Si può notare che a un aumento da un reddito (al lordo delle tasse) di $40.000 a uno di $80.000 corrispondeva un aumento della soddisfazione da circa 6,5 a 7 su 10. Un reddito significativamente più alto in confronto a un aumento così basso della soddisfazione.

Il che non ci dovrebbe sorprendere: conosciamo tutti persone che hanno ottenuto lavori ben retribuiti e sono comunque infelici.

Questi risultati, però, potrebbero rivelarsi troppo ottimisti. Se analizziamo la felicità su base giornaliera, il reddito sembra essere ancora meno importante. L’influenza positiva (positive affect) indica se le persone hanno dichiarato di essersi sentiti felici il giorno prima. L’asse y del seguente grafico mostra la percentuale di persone che hanno risposto di sì. La curva si appiattisce attorno ai $50.000, dimostrando che, oltre quella cifra, il reddito in questo sondaggio non ha alcun legame con la felicità su base giornaliera.

High income improves evaluation of life but not emotional well-being, D. Kahneman e A. Deaton, 2010, link

Situazione simile se osserviamo la percentuale di coloro che hanno risposto di sentirsi “non malinconici” o “senza stress” il giorno prima.

High income improves evaluation of life but not emotional well-being, D. Kahneman e A. Deaton, 2010, link

Le curve si appiattiscono completamente a $75.000, vale a dire che da quel punto in poi il reddito non ha più alcun legame con la felicità, la tristezza o lo stress sperimentati dalle persone.

La nostra opinione è che ci sia una buona probabilità che questi risultati siano errati e che la felicità su base giornaliera continui in realtà ad aumentare, perlomeno un po’, in relazione al reddito. È esattamente quello che ha dimostrato uno studio più recente, anche se si è visto che la felicità su base giornaliera aumenta più lentamente della soddisfazione per la propria vita.

Tutto quello che ti abbiamo mostrato finora riguarda solo la correlazione tra reddito e felicità, ma l’origine di questo legame potrebbe risiedere in un terzo fattore. Ad esempio, essere in salute potrebbe sia renderti più felice sia permetterti di guadagnare di più. Se fosse questo il caso, allora gli effetti del guadagnare più soldi sarebbero ancora più deboli rispetto a quanto suggeriscono le correlazioni di cui sopra.

Infine, un reddito familiare di $75.000 equivale a soli $40.000 di reddito individuale se non si hanno figli.10

Puoi personalizzare questi livelli sul tuo caso apportando le seguenti modifiche (tutte al lordo delle tasse):

  • I $40.000 facevano riferimento al 2009. A causa dell’inflazione, nel 2023 sarebbero attorno ai $55.000.
  • Aggiungi $25.000 per ogni persona a tuo carico che non lavora.
  • Aggiungi il 50% se vivi in una città costosa (ad esempio New York o San Francisco) o sottrai il 30% se vivi in un luogo poco costoso (ad esempio in una zona rurale). Online si trovano diversi strumenti per calcolare il costo della vita, come ad esempio questo.
  • Aggiungi una percentuale maggiore se sei particolarmente spinto dal guadagnare soldi (o sottraila se conduci una vita più spartana).
  • Aggiungi il 15% per permetterti di risparmiare per la pensione (o la percentuale di cui ritieni di avere bisogno di risparmiare per mantenere la qualità di vita che desideri).

     

Al 2023, negli Stati Uniti una persona con un diploma universitario può aspettarsi di guadagnare in media circa $77.000 all’anno nel corso della propria carriera lavorativa, mentre chi si diploma da un’università della Ivy League ne guadagna in media più di $120.000.11 Il lato positivo di questa situazione è che se possiedi un diploma universitario negli Stati Uniti (o in un paese simile), allora è probabile che finirai senza problemi in quella percentuale di persone per le quali un reddito maggiore ha poca influenza sulla felicità.

(Leggi qui se desideri approfondire nel dettaglio.)

"I soldi non fanno la felicità. Ora che ho 50 milioni di dollari sono felice esattamente come quando ne avevo 48". Attribuzione: Georges Biard. CC BY-SA 3.0

Non farti influenzare dallo stress

Molte persone ci dicono che vogliono un lavoro che non sia troppo stressante, ed è vero che in passato dottori e psicologi erano convinti che lo stress fosse sempre una cosa negativa. Tuttavia abbiamo condotto uno studio sulle attuali ricerche sullo stress e la situazione oggi è un po’ più complicata.

Un primo enigma riguarda il fatto che gli studi su capi militari e di alto grado del governo hanno rivelato che questi ultimi avevano livelli di stress più bassi e minori livelli di ansia, nonostante dormissero di meno, dovessero gestire più persone e il loro lavoro richiedesse molta più responsabilità. Una spiegazione condivisa da molti è che una maggiore sensazione di controllo (data dal pianificare i propri orari e stabilire in che modo affrontare certe sfide) li protegga dalle richieste del loro lavoro.

A seconda del contesto, ci sono altri modi in cui un lavoro di grande responsabilità può essere positivo o negativo:

Variabile

Positivo (o neutrale)

Negativo

Tipo di stress

Intensità delle responsabilità

Impegnativa ma fattibile

Sbilanciata rispetto alle proprie capacità (troppo alta o troppo bassa)

Durata

Breve

Costante

Contesto

Controllo

Grande controllo e autonomia

Scarso controllo e autonomia

Potere

Molto potere

Scarso potere

Supporto sociale

Supporto sociale attivo

Isolamento sociale

Come gestirlo

Mentalità

Riformula le responsabilità come opportunità, lo stress come qualcosa di utile

Vede le responsabilità come minacce, lo stress come pericoloso per la salute

Altruismo

Eseguire azioni altruistiche

Concentrarsi su se stessi

 

Da questo se ne deduce che la situazione assomiglia più a quella presentata nel grafico sottostante. Avere un lavoro che non richiede responsabilità non è una buona cosa: finisce con l’annoiare. Ma anche avere responsabilità che superano le proprie capacità non è positivo: finiscono con il generare stress nocivo. L’ideale è trovarsi in una situazione in cui le responsabilità sono pareggiate dalle proprie capacità, vale a dire una sfida appagante.

Piuttosto che cercare di evitare lo stress, è meglio cercare un ambiente lavorativo che ti incoraggi e un lavoro che ti appaghi, e poi metterti alla prova.

(Per approfondire, dai un’occhiata alla nostra analisi di evidenze scientifiche sullo stress.)

Se lavori in riva al lago e usi il tuo computer per guardare foto di laghi, forse hai bisogno di un lavoro più impegnativo.

Che cosa dovresti cercare nel lavoro ideale?

Abbiamo preso le ricerche di psicologia positiva su ciò che è necessario per avere una vita appagante e le abbiamo unite a quelle sulla soddisfazione sul lavoro, ottenendo sei ingredienti fondamentali per il lavoro ideale.

(Se desideri approfondire le evidenze scientifiche alla base di queste ricerche, consulta la nostra analisi.)

Ecco quali sono questi sei ingredienti.

1. Un lavoro coinvolgente

Ciò che importa davvero non è lo stipendio, lo status sociale, il tipo di compagnia o simili, ma ciò che fai ora dopo ora e giorno dopo giorno.

Un lavoro coinvolgente è un lavoro che ti cattura, che mantiene alta la tua attenzione e ti mette in uno stato di flusso. È il motivo per cui un’ora passata a modificare una tabella sembra infinita mentre un’ora passata a giocare al computer sembra volare in un istante: tutti i videogiochi sono progettati in modo da essere più coinvolgenti possibile.

Baldur’s Gate 3, credit: Larian Studios

Qual è la differenza? Perché i videogiochi sono coinvolgenti e il lavoro d’ufficio no?
I ricercatori hanno individuato quattro fattori:

  1. La libertà di decidere come svolgere il lavoro.
  2. Compiti chiari, con un inizio e una fine ben precisi.
  3. Varietà nella tipologia di compiti da svolgere.
  4. Riscontri che ti permettono di sapere come stai andando.

In una meta-analisi importante si è visto che ognuno di questi fattori è in correlazione con la soddisfazione sul lavoro (r=0,4). Molti esperti ritengono che siano i predittori più verificati empiricamente della soddisfazione sul lavoro.

Detto ciò, giocare al computer non è il segreto per avere una vita piena (e non solo perché non verresti pagato). Questo perché hai anche bisogno di…

2. Un lavoro che aiuti gli altri

I lavori sotto elencati possiedono le quattro caratteristiche di un lavoro coinvolgente che abbiamo discusso prima. Eppure più di tre quarti delle persone che li svolgono afferma di non trovarli significativi:12

  • Revenue analyst
  • Designer di moda
  • Direttore di un telegiornale

Al contrario, questi lavori sono ritenuti significativi da quasi tutti quelli che li svolgono:

  • Vigile del fuoco
  • Infermiera / ostetrica
  • Neurochirurgo

La differenza fondamentale è che gli ultimi tre lavori sono visti come lavori che aiutano gli altri. Per questo sono significativi ed è per questo che aiutare gli altri è il secondo fattore.

Una mole sempre maggiore di evidenze scientifiche mostra che aiutare gli altri è un ingrediente fondamentale di una vita soddisfacente. Chi fa volontariato è meno depresso e più in salute. Una meta-analisi di 23 studi randomizzati ha mostrato che compiere atti di gentilezza rende più felice chi li compie. 13 Inoltre, un sondaggio a livello globale ha rilevato che le persone che donano a un’organizzazione di beneficenza sono soddisfatte delle loro vite quanto coloro che guadagnano il doppio delle prime.14

Aiutare gli altri non è l’unico modo per avere una carriera lavorativa significativa, ma secondo molti ricercatori è uno dei più potenti.

Nel prossimo capitolo della guida vedremo quei lavori che aiutano davvero gli altri, compresi quelli che aiutano direttamente e indirettamente.

3. Un lavoro in cui sei bravo

Essere bravi nel proprio lavoro dona una sensazione di successo, un ingrediente fondamentale di una vita soddisfacente scoperto dalla psicologia positiva.

Dà inoltre la possibilità di negoziare altri aspetti di un lavoro appagante, come la possibilità di lavorare a progetti significativi, svolgere attività coinvolgenti e avere uno stipendio commisurato. Se le persone valutano positivamente il tuo contributo, puoi negoziare in cambio queste condizioni.

È per questo che, all’atto pratico, le capacità vincono sempre sull’interesse. Anche se adori l’arte, ricercare una carriera in campo artistico quando non sei bravo in quel campo ti frutterà un lavoro noioso come designer grafico per aziende di cui non ti importa nulla.

Questo non significa che dovresti fare solo lavori in cui sei già bravo; devi però avere la possibilità di diventare bravo in quel lavoro.

(All’interno di questa guida troverai un intero articolo sul tema del svolgere lavori in cui sei bravo e un altro su come investire nelle tue capacità.)

4. Un ambiente di lavoro positivo

Ovviamente, se odi i tuoi colleghi e il tuo capo è un mostro, non sarai soddisfatto del tuo lavoro.

Dal momento che una parte importante di una vita piena è avere buone relazioni, è importante riuscire a stringere amicizia con almeno un paio di persone a lavoro. Con ogni probabilità questo significa lavorare con almeno qualche persona simile a te.

Ma non è necessario stringere amicizia con tutti e nemmeno farsi piacere tutti i colleghi. Le ricerche mostrano che forse il fattore più importante è se puoi fare affidamento sui tuoi colleghi nel momento del bisogno. Una meta-analisi di livello ha scoperto che il “supporto sociale” è tra i principali predittori della soddisfazione sul lavoro (r=0,56).

Persone sgradevoli o diverse da te possono essere proprio quelle persone che ti daranno il feedback più utile, se, ovviamente, importa loro dei tuoi interessi. Questo perché ti diranno le cose come stanno, e da un punto di vista differente. Il professor Adam Grant definisce queste persone “donatori sgradevoli.”

Quando pensiamo al lavoro dei nostri sogni, di solito ci concentriamo sulla posizione che ricopriremo, ma le persone con cui lavori hanno quasi la stessa importanza. Un pessimo capo può rovinare il lavoro ideale, mentre persino un lavoro noioso può essere divertente se svolto assieme a un amico. Quando sceglierai un lavoro, sarai in grado di stringere amicizia con qualcuno dei tuoi colleghi? E cosa ancora più importante, le dinamiche del tuo futuro posto di lavoro ti permettono di ricevere aiuto, ricevere riscontri e lavorare assieme con facilità?

5. Un lavoro che non ha grandi lati negativi

Per essere soddisfatti, tutto quello che abbiamo appena visto è importante, ma è necessaria anche l’assenza di cose che rendono sgradevole il lavoro. I seguenti fattori tendono tutti a correlarsi con una insoddisfazione sul lavoro:

  • Un lungo tragitto per andare al lavoro, soprattutto se richiede più di un’ora con i mezzi pubblici.
  • Orari di lavoro molto lunghi.
  • Uno stipendio che non ritieni giusto.
  • Precarietà.

     

Per quanto sembrino ovvi, spesso le persone tendono a ignorarli. Le conseguenze negative di un lungo tragitto da sole possono annullare molti altri fattori positivi.

6. Un lavoro che si incastra bene nella tua vita

Non devi per forza ottenere tutti gli ingredienti di una vita appagante dal tuo lavoro. È possibile trovare un lavoro pagato bene ed eccellere in un proprio progetto nel tempo libero, oppure trovare appagamento nella filantropia o nel volontariato, o ancora creare legami duraturi all’infuori del lavoro.

Abbiamo fatto consulenza a molte persone che hanno fatto esattamente questo. Ci sono anche esempi famosi dalla storia: l’anno più produttivo di Einstein fu il 1905, quando lavorava come impiegato all’ufficio brevetti.

Questo ultimo fattore è un promemoria per far sì che ti ricordi di tenere in considerazione il modo in cui la tua carriera si incastra con il resto della tua vita.

Prima di proseguire, ecco un breve riepilogo dei sei ingredienti. Gli elementi da cercare nel proprio lavoro ideale sono:

  1. Un lavoro stimolante che ti consenta di entrare in uno stato di flusso (libertà, varietà, compiti chiari, riscontri).
  2. Un lavoro che aiuta gli altri.
  3. Un lavoro in cui sei bravo.
  4. Un ambiente di lavoro positivo.
  5. Nessun grande lato negativo come ad esempio orari estenuanti o stipendi ingiusti.
  6. Un lavoro che si incastra con la tua vita personale.

     

(Se desideri approfondire, qui puoi leggere delle prove che abbiamo raccolto su questi sei ingredienti.)

Come potremmo riassumere tutto quanto?

Dovresti seguire le tue passioni?

“Segui le tue passioni” è ormai un classico consiglio che si dà a chi cerca lavoro.

Fonte: Google Ngram

L’idea alla base è che il segreto per trovare una fantastica carriera lavorativa è individuare il tuo interesse numero uno – “la tua passione” – e sviluppare una carriera che includa quell’interesse. È un messaggio che ha una certa presa: impegnati nelle tue passioni e avrai una carriera fantastica. E se prendiamo in esame le persone di successo, spesso mettono passione in quello che fanno.

Ora, essere appassionati del proprio lavoro è una cosa che ci piace molto. Lo studio di cui sopra dimostra che un lavoro motivante rende più felici le persone di quanto non faccia un cospicuo assegno.

Ci sono però tre modi in cui “segui le tue passioni” può portarti fuori strada.

Un primo problema è che implica che non hai bisogno di nient’altro se non la passione. Ma anche se sei estremamente interessato a quel lavoro, se non ci sono i sei ingredienti visti prima, non sarai comunque soddisfatto. Se un tifoso di basket ottiene un lavoro che riguarda la pallacanestro ma lavora con persone che odia, riceve uno stipendio ingiusto o trova il lavoro senza senso, allora quel lavoro non gli piacerà comunque.

In effetti, “segui le tue passioni” può far sì che sia più difficile trovare quei sei ingredienti, perché è probabile che i contesti lavorativi che racchiudono le tue passioni siano quelli più competitivi, in cui è più difficile trovare un buon impiego.

Il problema numero due è che molte persone non pensano di avere passioni che possano avere sbocchi lavorativi. Dire loro “segui le tue passioni” li fa sentire inadeguati. Non preoccuparti se non hai nessuna “passione”, puoi comunque trovare un lavoro a cui ti appassionerai in seguito.

Il terzo problema è che questo consiglio può spingere le persone a restringere inutilmente il campo delle opportunità. Se ti interessa la letteratura, può venire naturale pensare che per avere una carriera soddisfacente tu debba diventare uno scrittore, ignorando così le altre opzioni. È anche facile pensare che “la tua vera passione” debba essere immediatamente evidente ed eliminare tutte quelle opzioni che non ti soddisfano all’istante.

In realtà è possibile appassionarsi a nuovi campi di competenza. Se il tuo lavoro aiuta gli altri, fai pratica per diventare bravo in quello che fai, i tuoi compiti sono stimolanti e lavori con persone che ti stanno simpatiche, allora ti appassionerai a quel lavoro. I sei ingredienti riguardano il contesto del lavoro, non il contenuto. Vent’anni fa non avremmo mai pensato di sviluppare una passione nel dare consigli di carriera, eppure eccoci qua a scrivere questo articolo.

Molte persone di successo sono appassionate del proprio lavoro, ma spesso quella passione si è sviluppata assieme al loro successo e non è nata subito, ma ha richiesto del tempo per venire alla luce. Steve Jobs era appassionato di buddhismo zen ed era entrato nel campo delle tecnologie per guadagnare velocemente dei soldi. Ma man mano che il suo successo cresceva, cresceva anche la sua passione, fino a quando non è diventato il più celebre sostenitore del “fare ciò che si ama”.

Quando era giovane, Steve Jobs – sostenitore del “seguire le proprie passioni” – era appassionato di buddhismo zen, storia occidentale e ballo.

Nella pratica, di solito non abbiamo un’unica passione e i nostri interessi mutano spesso, più di quanto pensiamo. È probabile che, se ripensi alle cose che ti interessavano di più cinque anni fa, ti accorgerai che erano piuttosto diverse da quelle che ti interessano oggi. Come abbiamo appena visto, non siamo molto bravi nel capire cosa ci rende davvero felici.

Tutto questo per dire che, per avere una carriera appagante, hai molte più opzioni a disposizione di quel che pensi.

Piccola nota prima di proseguire. Se questa guida ti è utile, ci faresti davvero felici se condividessi l’articolo su Twitter, in modo da aiutarci a raggiungere più persone.

Fai ciò che aiuta gli altri

Invece di “segui le tue passioni”, il nostro motto per avere una carriera appagante è: diventa bravo in qualcosa che aiuta gli altri.

Poniamo l’accento su “diventa bravo” perché, se troverai qualcosa in cui sei bravo che gli altri apprezzano, avrai un sacco di opportunità di carriera, nonché la possibilità di trovare il lavoro dei tuoi sogni che racchiuda tutti gli altri ingredienti – lavoro stimolante, colleghi simpatici, assenza di grandi lati negativi e il fatto che si incastri bene nella tua vita.

Tuttavia, è possibile avere gli altri cinque ingredienti e non trovare comunque un senso nel proprio lavoro. Per questo è anche necessario trovare un modo di aiutare gli altri.

Se darai priorità al portare il tuo contributo al mondo, svilupperai una passione per quello che fai – sarai più contento, ambizioso e motivato.

Questo è quello che abbiamo scoperto nel corso degli anni. Prendi ad esempio Jess, che all’università era interessata alla filosofia e stava pensando di prendere il dottorato. Il problema era che, nonostante la filosofia le interessasse, non le sarebbe stata molto utile per creare un impatto positivo. Alla fine decise che non ne sarebbe stata soddisfatta e passò a psicologia e politiche pubbliche, divenendo una delle persone più motivate che conosciamo.

“80,000 Hours ha completamente rivoluzionato il modo in cui mi approccio alla mia carriera.”

Attualmente migliaia di persone hanno apportato notevoli cambiamenti alle loro carriera lavorative grazie ai nostri consigli. Molti sono passati a un campo a cui all’inizio non erano interessati ma che credevano fosse importante per il mondo. Dopo aver sviluppato nuove capacità, aver trovato persone con cui lavoravano bene e aver ottenuto la posizione lavorativa adatta a loro, sono diventati estremamente soddisfatti.

Per concludere, ecco altre due ragioni per concentrarsi sul diventare bravi in qualcosa che aiuta gli altri.

Potresti avere più successo

Se la tua missione sarà aiutare gli altri, allora le persone cercheranno di aiutarti a farcela.

Sembra ineccepibile e adesso abbiamo le prove empiriche per dimostrarlo. Nel suo ottimo libro Give and Take, il professor Adam Grant afferma che le persone con una “mentalità altruista” finiscono per essere tra quelle che hanno più successo. Questo sia perché vengono aiutate di più, sia perché sono più motivate da uno scopo.

Una puntualizzazione che dobbiamo fare è che gli altruisti possono anche fallire se si concentrano troppo sugli altri fino a farsi venire un esaurimento. Per questo è necessario avere un lavoro che abbia anche gli altri ingredienti che abbiamo visto prima, nonché porre dei limiti al proprio altruismo.

È la cosa giusta da fare

L’idea che aiutare gli altri sia essenziale per sentirsi appagati non è poi così nuova. Al contrario, è un tema costante della maggior parte delle tradizioni spirituali e morali del mondo:

Predisponi il tuo animo a fare del bene. Fallo ancora e ancora, e sarai colmo di gioia.
– Buddha

 

La vera ricchezza di un uomo consiste nel bene che fa nel mondo.
– Maometto

 

Ama il prossimo tuo come te stesso.
– Gesù Cristo

 

Ognuno di noi deve decidere se camminare nella luce dell’altruismo creativo o nell’oscurità dell’egoismo distruttivo. 
– Martin Luther King, Jr.

Non solo. Come spiegheremo nel prossimo articolo, in quanto laureato in un paese ricco, hai moltissime possibilità di aiutare gli altri con il tuo lavoro. Del resto, è questo il vero motivo per concentrarsi sull’aiutare gli altri. Il fatto che ne ricaverai una soddisfazione personale è solo un di più.

Conclusione

Per trovare il lavoro dei tuoi sogni, non preoccuparti troppo di denaro e stress e non rimuginare all’infinito su qual è la tua unica e vera passione. Piuttosto, diventa bravo in qualcosa che aiuta gli altri. È meglio per te ed è meglio per il mondo. Questo è il motivo per cui abbiamo creato 80,000 Hours: la nostra missione è aiutarti a costruire una carriera che aiuti gli altri.

Ma quali sono i lavori che aiutano gli altri? Può una persona sola fare davvero la differenza? Sono domande a cui risponderemo nel prossimo articolo.

Come mettere in pratica questi consigli

Questi sei ingredienti, soprattutto per quanto riguarda aiutare gli altri e diventare bravi nel proprio lavoro, possono essere visti come dei fari nell’oscurità: ciò a cui devi puntare per trovare il lavoro ideale sul lungo periodo.

Ecco alcuni esercizi che ti aiuteranno a mettere in pratica i nostri consigli.

  1. Allenati a usare questi sei ingredienti per fare dei confronti. Scegli due opzioni a cui sei interessato e assegna loro un punteggio da 1 a 5 per ogni fattore.
  2. Questi sei ingredienti sono solo un punto di partenza. Potrebbero esserci altri fattori che potrebbero rivelarsi di particolare importanza per te. Per questo ti consigliamo di svolgere i seguenti esercizi. Non sono perfetti – come abbiamo visto, è meglio non fare troppo affidamento sui nostri ricordi di ciò che pensiamo sia appagante – ma nemmeno ignorare completamente le esperienze passate è molto saggio.15 Rispondere a queste domande dovrebbe darti un’idea di ciò che è appagante per te:
    • Quando ti sei sentito più appagato in passato? Cosa hanno in comune quelle esperienze?
    • Immagina di aver appena scoperto che tra 10 anni morirai. In quale modo investiresti il tempo che ti rimane?
    • Sei in grado di rendere più specifico uno o più di questi sei fattori? Ad esempio, quali sono le tipologie di persone con cui ti troveresti meglio a lavorare?
  3. Ora integra il nostro elenco con i tuoi pensieri per capire quali sono i fattori (da quattro fino a otto) più importanti per il lavoro dei tuoi sogni.

Quando in futuro confronterai le opzioni a tua disposizione, potrai usare questo elenco di fattori per capire qual è la migliore. Non aspettarti di trovare l’opzione migliore in ogni aspetto; al contrario, concentrati sul trovare quella più equilibrata.